Place of Ancient Roman Countryside for European Life - PARCEL
MIPS for ARTS Spazio Comune dell'Informazione Multimedia Interchange Point System for Arts Religions Territory Science in Roma, funzionale al progetto "energia rinnovabile UOMO" .. elaborato nel (PAS) - Punto Attività e Servizi ..per il futuro sviluppo del dialogo Sociale, Storico, condivisibile "realmente e virtualmente" iniziando dai Borghi lungo i cammini Gregoriani tramite i Punti Informativi Multimediali Locali (PIM).
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DALLA VALLE DEL TEVERE VERSO ROMA - IL CAMMINO di SANTA SILVIA
Ponzano Romano - La Valle del Tevere
Quali furono le principali
premesse, motivazioni, condizioni ed obiettivi nel luglio del 1943 per la
promozione del CODICE DI CAMALDOLI tra le parti religiose, laiche, sociali e politiche
per il futuro italiano per la preparazione e stesura del quale parteciparono un
gruppo di intellettuali di diverse discipline e provenienze, accomunati da una
profonda fede cattolica e da un forte impegno civile.
SUL CODICE DI CAMALDOLI OGGI OTTENIAMO LE SEGUENTI RISPOSTE, PER LA VALUTAZIONE DELLE PREMESSE, MOTIVAZIONI, CONDIZIONI ED OBIETTIVI RAGGIUNTI:
Il Codice di Camaldoli,
redatto nel luglio del 1943 da un gruppo di intellettuali cattolici,
rappresenta un documento programmatico di grande rilevanza storica per il
futuro dell'Italia. Per comprendere a fondo le sue origini e il suo impatto, è
necessario approfondire le premesse, le motivazioni, le condizioni e gli
obiettivi che ne hanno favorito la stesura.
Premesse e Motivazioni:
- Crisi del Fascismo e Secondo Conflitto
Mondiale: Il Codice di
Camaldoli nasce in un contesto storico segnato dalla caduta del regime
fascista e dall'orrore della Seconda Guerra Mondiale. L'Italia si trovava
ad affrontare una profonda crisi morale, politica, sociale ed economica,
necessitando di una nuova visione per il futuro.
- Dottrina Sociale Cattolica: I principi ispiratori del Codice
affondano le loro radici nella Dottrina Sociale Cattolica, sviluppatasi
nel corso del XIX e XX secolo. Essa offriva un'alternativa al capitalismo
liberista e al collettivismo statale, proponendo un modello di società
basato sulla giustizia sociale, la solidarietà e la sussidiarietà.
- Ricerca di un'unità nazionale: Tra i promotori del Codice vi era il
desiderio di superare le divisioni ideologiche e sociali che avevano
lacerato l'Italia durante il fascismo e la guerra. Si auspicava la
costruzione di una nuova comunità nazionale fondata su valori condivisi e
sul rispetto reciproco.
Condizioni e Obiettivi:
- Segretezza e Incertezza del Periodo: Il Codice di Camaldoli fu elaborato in
gran segreto, a causa del clima repressivo imposto dalla Repubblica
Sociale Italiana. I suoi redattori dovettero operare con cautela,
consapevoli dei rischi a cui si esponevano.
- Riflessione sul futuro dell'Italia: Nonostante le difficoltà, il gruppo di
Camaldoli si impegnò in una profonda riflessione sul futuro dell'Italia.
Il Codice rappresenta il tentativo di delineare un modello di società più
giusta, libera e prospera, basato sui principi cristiani e capace di
rispondere alle esigenze del tempo.
- Influenza sulla Costituzione Italiana: Il Codice di Camaldoli ebbe
un'influenza significativa sulla stesura della Costituzione Italiana del
1947. Diversi principi e valori espressi nel Codice si ritrovarono poi
nella Carta Costituzionale, contribuendo a definirne il carattere
democratico e sociale.
I Collaboratori:
Il Codice di Camaldoli fu il
frutto del lavoro di un gruppo di intellettuali di diverse discipline e
provenienze, accomunati da una profonda fede cattolica e da un forte impegno
civile. Tra i principali collaboratori ricordiamo:
· Adriano Bernareggi, arcivescovo, docente di diritto
ecclesiastico;
· Vittorino Veronese, segretario generale dell'Istituto
cattolico attività sociali (Icas);
· Sergio Paronetto, economista;
· Pasquale Saraceno, economista;
· Ezio Vanoni, economista e tributarista;
· Mario Ferrari Aggradi,
economista;
· Guido Gonella, giornalista;
· Giuseppe Capograssi, docente di filosofia del diritto
a Napoli;
·
Gesualdo Nosengo (1906-1968), educatore e pedagogista;
· Ferruccio Pergolesi, docente di diritto costituzionale
a Bologna;
· Paolo Emilio Taviani, docente di demografia a Genova;
· Vittore Branca, filologo e critico letterario;
· Giorgio La Pira, docente di diritto romano a Firenze;
· Aldo Moro, giurista;
· Giulio Andreotti, giornalista;
· Giuseppe Medici, docente di economia e di politica agraria a Torino